LABIRINTI FLUTTUANTI
Espressioni artistiche del pittore Maurizio Bondesan e la poetessa Alice Serrao.
La mia ricerca della parola poetica nasce dall’esigenza di trovare una forma espressiva il più scarna ed essenziale possibile; desideravo far emergere una parola ruvida e nuda come il legno, capace di restituire il nodo e il chiodo che ho sentito ferirmi. Le stazioni emergono da un fluire più ampio del discorso: sono il tentativo di disossare la carne e la lingua. Le stazioni sono la testa del chiodo, sono Cristo che cade, sono il divino che si inchioda per amore all’umano, sono lo scandalo del Dio che prende una forma conoscibile e si fa uomo, crocifisso perché non viene riconosciuto. Le stazioni sono cinque perché cinque sono le finestre sulla parete della cappella della Chiesa che avrebbe dovuto ospitare il progetto: è l’arte che dialoga col luogo e con la storia.
Alice Serrao
Prima Stazione
La veste si strappa, lacerata
ostia nuda si offre
in una parola rivelata.
Seconda Stazione
La madre tocca il sangue
sarà calice
e ai piedi già raggruma.
Terza Stazione
La ruga del legno, il nodo,
la carne stretta attorno
al chiodo si corruga.
Quarta Stazione
Nel palmo appeso -
venatura della croce -
atroce, il dolore si consuma.
Quinta Stazione
S’abbandona, grido feroce la sete
la sete del mondo alla spugna d’aceto
Signore, la passione è compiuta.
Alice Serrao